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Piattaforme di finanziamento partecipativo: pronte per il regolamento ECSP?

20 Settembre 2022

Lemonway news

Il finanziamento partecipativo, o crowdfunding, è in pieno sviluppo da ormai più di 10 anni. Se, fino ad ora, solo la regolamentazione locale dei paesi facenti parte dell’Unione Europea (“UE”) inquadrava le piattaforme di crowdfunding, il Regolamento ECSP del 7 ottobre 2020 ha recentemente facilitato lo sviluppo di queste piattaforme offrendo un quadro normativo univoco. Analisi.

 

Perché il regolamento ECSP?

Una decina di anni fa, il crowdfunding ha rapidamente attratto le piccole imprese che faticavano a trovare gli investimenti necessari al loro sviluppo presso le banche. Visti gli interessanti ritorni sugli investimenti promessi, i privati sono stati molto attratti da questa opzione. Presto, però, sono venute alla luce le fragilità del sistema. Reticenza degli investitori a impegnare i loro soldi, timore delle truffe, riproduzione illegale dei progetti… Tutte ragioni che hanno portato rapidamente i paesi dell’UE a inquadrare, a livello nazionale, le piattaforme di crowdfunding.

In Francia, l’ordinanza 2014-559 del 20 maggio 2014 ha dato un primo quadro legale al crowdfunding. Successivamente si è impegnata a rendere il dispositivo gradualmente più sicuro fino alla legge Patto (Pact) del 22 maggio 2019. Numerosi paesi europei, come la Germania e la Spagna, hanno tra l’altro seguito questo esempio. In Francia erano allora proposti due accordi:

–  Lo status di consulente per gli investimenti partecipativi (CIP), per le piattaforme di crowd-out

–  Lo status di intermediario nel crowdfunding (IFP), per le piattaforme di crowdlending

Visto il crescente sviluppo delle piattaforme su tutto il territorio dell’UE, la Commissione europea, seguita dal Parlamento europeo, è intervenuta proponendo un quadro giuridico armonizzato. Il regolamento 2020/1503, del 7 ottobre 2020, relativo ai fornitori europei di servizi di crowdfunding per gli imprenditori è stato così istituito.

 

Quali sono le novità del regolamento ECSP?

PSFP: la creazione di uno nuovo statuto unico

Il regolamento ECSP armonizza il quadro normativo applicabile alle piattaforme di finanziamento partecipativo e incoraggia gli investitori a estendere i loro investimenti a livello transfrontaliero. Ma soprattutto, ha portato alla creazione di uno statuto unico che ogni piattaforma di crowdfunding dovrà ottenere per continuare la sua attività: quello di fornitore di servizi di finanziamento partecipativo (FSFP).

Il nuovo statuto offre alle piattaforme l’opportunità di operare a livello europeo senza necessità di ulteriori autorizzazioni. Per fare ciò, una piattaforma francese dovrà, ad esempio, prima ottenere l’autorizzazione dell’autorità di regolamentazione del suo paese (l’AMF) e poi informare quest’ultima della sua intenzione di fornire i suoi servizi in un altro paese membro dell’Unione europea come la Germania. L’AMF contatterà la BaFin (autorità di regolamentazione tedesca) e la informerà del progetto. Solo dopo la conferma dell’AMF che la BaFin ha effettivamente autorizzato l’esportazione, la piattaforma francese potrà sviluppare la sua attività in Germania.

 

La nuova soglia d’investimento

Ogni piattaforma sarà limitata a una soglia d’investimento di 5 milioni di euro per progetto e per anno, contrariamente alla normativa francese che, finora, fissava gli importi per progetto a 1 milione di euro per lo statuto di IFP e 8 milioni di euro per 12 mesi consecutivi, per lo statuto di CIP.

 

La distinzione tra due categorie di investitori

Con il regolamento ECSP sono state create due nuove categorie di investitori:

Gli investitori esperti (sophisticated investor): l’importo dei loro investimenti non è limitato.

Gli investitori non esperti (unsophisticated investor): possono finanziare fino a 1000 euro oppure il 5% del loro patrimonio netto per progetto. La sfida è di sensibilizzarli sulle conseguenze dei loro investimenti con una serie di test di conoscenza sui rischi di finanziamento e fornire loro documenti informativi sul progetto. Inoltre, avranno 4 giorni per ritirare il loro investimento, senza fornire motivi e senza rischiare sanzioni.

Il regolamento ECSP, pertanto, impone alle piattaforme un obbligo di trasparenza nei confronti degli investitori, in particolare, mediante la presentazione di una scheda informativa chiave (KIIS) – sufficientemente chiara e precisa – stilata dal promotore del progetto di ciascuna offerta di finanziamento partecipativo. Questo documento dovrà essere pubblicato 7 giorni prima della diffusione di un progetto.

 

ECSP: quali piattaforme sono coinvolte?

Il regolamento ECSP si applica alle piattaforme di crowdlending (prestiti) – inclusi crowdlending immobiliari – e crowdequity (investimenti) ma esclude le piattaforme di donazioni con o senza contropartita. In pratica, si consiglia sempre di contattare il regolatore del paese (AMF in Francia) per definire con lui se la tua piattaforma è esclusa o meno dal presente regolamento.

Se le piattaforme non europee desiderano accedere al mercato europeo, dovranno creare un’entità giuridica propria nel paese che desiderano. La domanda di autorizzazione sarà inoltrata tramite tale filiale. Il suo nuovo statuto le conferirà quindi un passaporto europeo e l’impresa potrà estendere più facilmente la sua attività in tutta l’Unione europea. In questo contesto, è possibile che appaia un nuovo ecosistema con mercati asiatici e americani ancora più forti.

 

Regolamento ECSP: qual è il calendario per adeguarsi?

Il regolamento ECSP è entrato in vigore il 10 novembre 2021. In questo contesto, tutte le piattaforme esistenti che desideravano continuare la loro attività avevano inizialmente un periodo di 12 mesi, cioè fino al 10 novembre 2022, per ottenere l’autorizzazione come fornitore di servizi di finanziamento partecipativo.  La Commissione europea ha riesaminato tale data con una decisione del 12 luglio 2022 che concede la proroga del termine per la messa in conformità delle piattaforme. La transizione è ora estesa al 10 novembre 2023. Le nuove piattaforme dovranno invece conformarsi direttamente al regolamento entro il 10 novembre 2022.

In pratica, tali piattaforme dovranno presentare una domanda di autorizzazione presso la loro autorità nazionale di regolamentazione (AMF per la Francia, BaFin per la Germania, Consob in Italia…) che disporrà di un termine di 25 giorni lavorativi a decorrere dal ricevimento della domanda per esaminare i documenti allegati al fascicolo, e di 3 mesi a decorrere dalla data di ricevimento di una domanda completa per pronunciarsi.

 

Quali sono le conseguenze sui processi di pagamento?

Il regolamento ECSP non è destinato a rimettere in discussione i processi di pagamento utilizzati dalle piattaforme. Il regolamento ricorda infatti che un’autorizzazione a fornire servizi di finanziamento partecipativo non può equivalere ad un’autorizzazione a fornire servizi di pagamento. In questo caso, le piattaforme di crowdfunding dovranno ottenere l’autorizzazione come fornitore di servizi di pagamento (“PSP”) oppure manifestare alle autorità competenti la loro intenzione di subappaltare tali servizi a un terzo, già autorizzato, come Lemonway.

In qualità di fornitore di servizi di pagamento paneuropeo, Lemonway vi accompagna nella creazione e nella conformità delle vostre piattaforme di crowdfunding. Scegliere Lemonway significa beneficiare delle competenze dei nostri esperti e della licenza europea per espandere la vostra attività in tutti i paesi membri. Non esitate a contattarci!